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Biografia Parte 1

E così che iniziò un gran bel film……Vasco Rossi nasce il 7 Febbraio 1952  a Zocca, una tranquilla località sull’Appennino a metà tra Modena e  Bologna. Figlio della Signora Novella Corsi, una tranquilla casalinga,  sempre indaffarata tra le faccende domestiche e piccoli lavori che  svolge per conto terzi, tanto per arrotondare il ménage familiare. Il  padre Carlo fa il camionista e, come tutti gli appartenenti a questa  categoria, nasconde un animo sensibile e generoso, sotto la scorza  burbera, creata dal duro lavoro.

Il nome Vasco viene imposto proprio dal  Signor Carlo, è un nome che lo ossessiona da diversi anni. Da quando  cioè, prigioniero di guerra in un campo di concentramento in Germania  divideva le sue giornate con un amico di nome appunto Vasco.  L’adolescenza di Vasco trascorre tra l’amore dei genitori, (è il padre  che lo vizia più di tutti) quello della nonna Ortensia, chiamata però  Norina, degli zii naturali e da quelli "adottivi" Ivana e Ceccho. Questi  ultimi sono in realtà solo degli amici di famiglia che però trattano  Vasco come un figlio, avendo loro solamente una bambina: Caterina, che  Vasco considera alla stregua di sorella.

La zia Ivana sarà una figura  predominante nella vita del ragazzo, è la persona alla quale rivolgersi  ogni volta che si presenta un problema con i genitori o per sfuggire ai  rimbrotti della mamma, ma anche più avanti negli anni, Vasco, avrebbe  dimostrato di temere più i giudizi della zia, molto più energica, che  quelli della madre. Lo scolaro Blasco non eccelle certo nella scuola ma  non è neppure sotto la media, è un normalissimo bambino di paese che  rispetta le regole e la vita non certo esaltante del paesello di Zocca.

Anche con la musica non ha inizialmente un approccio eccezionale; canta  nel coro della parrocchia (tutti sbagliano….prima o poi…) e qualche  volta alle riunioni familiari o di circolo, però il carattere timido e  schivo gli impedisce di assaporare appieno i trionfi di quelle  esibizioni. Qualche anno più tardi, all’età di dodici anni, partecipa al  Teatro Comunale di Modena ad un concorso per ragazzi…l’ Usignolo  d’Oro….. poveri noi…, dove si classifica al primo posto ottenendo 100  punti su 100.

E’ ovvio che al Blasco le vittorie son sempre piaciute, ci  prende gusto e pensa :"Cazzo allora son forte….."e inizia a fondare la  sua prima orchestrina formata da parenti e amici, dove lui canta e suona  la chitarra. Il gruppo si chiama "Killer" in un primo tempo, dopo di  che, forse perché troppo cruento come nome, viene ribattezzato "Little  Boys"……più consono all’età del Blaschettino. Repertorio…tristezza….due  brani dei Camaleonti, uno di Caterina Caselli ed un pezzo degli Shadows  .

Si riuniscono a volte a casa di Vasco, a volte a casa di un amico e  fanno anche serate nell’unico albergo di Zocca, l’Hotel Panoramic. Il  padre Carlo, nell’intento di migliorare la cultura di Vasco, decide di  iscriverlo al Collegio Salesiani di Modena. Ma mica sa il danno che fa  scegliendo questa strada….Vasco non si adatta alla vita rigida e chiusa  del Collegio; non ama la promiscuità con gli altri ragazzi, diversi da  lui sia per estrazione sociale che per educazione.

Ma ve lo immaginate  un Vasco con la divisa che dice sempre sì padre va bene madre….va bene,  va bene, va bene così??cosa???? L’unico con cui lega è Sergio Silvestri,  provinciale anche lui, anche lui un disadattato della situazione, un  sempre scomodo. Entrambi hanno la passione per la musica e Sergio  insegna a Vasco nuove tecniche per suonare la chitarra, tecniche  imparate da un ragazzo bellissimo, abbronzantissimo chiamato Maurizio Solieri. La ferrea disciplina, la repressione, l’ambiente austero fanno  sì che Vasco si ribelli di continuo; per ben due volte tenta la  fuga…….lo beccano anche a scrivere frasi di ribellione sui muri……insomma  un piccolo vandalo!!!!!!

Il Blasco minaccia di non finire gli studi se  lo rificcano in collegio e alla fine, come sempre, vince e resta a  terminare gli studi di ragioneria a Bologna, dove lo ospita una zia  (sarà mica Edwige, la zia?). Ma anche qui vede che la diversità, la sua  diversità, nel modo di vestire, di pensare rispetto agli abitanti della  grande città gli provoca non pochi problemi.

A Zocca non và meglio  perché quando si rincontra con gli amici di sempre questi lo trovano  troppo sofisticato e cambiato….per forza!!!! Scriverà poi che "con il  tempo cambia tutto lo sai…..e cambiamo anche noi"….Perla di saggezza!!!  Ad un certo punto pensa " Io sono Vasco…devo diventare qualcuno e devo  dimostrare di valere più di tutti…più dei borghesi delle città…più degli  abitanti di Zocca…più di tutti…..".

E qui matura il Vascopensiero,  forse un po’ nicciano, che lo porta ad emergere, a nascondere quella  timidezza che tutte le persone hanno anche quando fanno sognare milioni  di persone come noi. Si trasferisce in un piccolo appartamento con altri  due ragazzi e diventa uno che in quegli anni (1972) verranno definiti  "contestatori". Per tutti diventa un leader, perché reagisce sempre in  maniera dura e strafottente e perché è sempre il primo ad andare a fare  macello con il preside del Tanari, l’istituto dove "studia".

Nel tempo  libero ascolta una valanga di dischi musicali…..Genesis……Deep  Purple…….Chicago e Cat Stevens e inizia a buttar giù le prime poesiole.  Questi brani sono più delle poesie musicate (come tutte le sue canzoni)  che delle melodie vere; entra a far parte del TeatroEvento, una delle  prime compagnia d’avanguardia creatasi in Italia all’epoca della  contestazione.

Vasco si cimenta come regista, attore,  sceneggiatore….insomma un vero artista polivalente!!!!! In questo  periodo frequenta la famosa "Osteria delle Dame" dove si riuniscono la  parte intellettuale della contestazione, tra cui personaggi del calibro  di Guccini e Dalla. Fa un po’ la vita del bohemien di provincia, ma  sente che anche quell’ambiente gli sta stretto perché i discorsi sono  troppo politicizzati, perché la musica fa contorno, è considerata "cosa  di poco conto". Vasco, che nel frattempo si era iscritto e cancellato  dalla facoltà di Economia e Commercio, si iscrive alla facoltà di  Pedagogia (per noi perché c’era più sorella del tortellino….la gnocca)  ottenendo ottimi risultati.

Abbandona ( e meno male per noi) la attività  teatrali facendo cadere nel vuoto i suoi sogni alla Steve Mc’Queen e  alla Fellini. La casa del Blasco diventa una sorta di casa comune: un  posto dove si trovano molti ragazzi a parlare e a discutere del più e  del meno, della vita, dell’amore. E quasi per un problema di  sovraffollamento di popolazione che Vasco decide di trasferirsi a Modena  dove la vita costa di meno e che , inguaribile romantico, è molto più  vicina alla Signora Novella mamma del rocker.

Temporalmente siamo  all’incirca nel 1975 dove imperversa l’emittenza radiofonica, capitanata  da Radio Milano International, la prima radio privata del capoluogo  lombardo. E’ Marco Ghepardi, un amico del Blasco, che lo notizia al  rientro dalla naja di quello che succedeva nei meandri della Milano.  Dove la novità chiama, dove le sfide chiamano, dove la comunicazione  chiama, Vasco risponde : scappa con gli amici a Milano alla radio e si  fa raccontare da Angelo Borra i trucchi del mestiere.

Fanno un passaggio  al SIM per vedere le attrezzature necessarie…e detto fatto….si  salassano 250mila lire Vasco- Ghepardi – Manola Brunini e comprano  l’attrezzatura…dischi, nastri, registratori…e fondano Radio Freccia.  Ehm, un piccolo errore….quella è un’altra storia!!!!! Dicevamo,  trasferiscono tutto a Montombraro di Zocca e grazie anche a dei generosi  e folli rilasciatari di fidi bancari nasce PUNTO RADIO. L’intestatario e  responsabile amministrativo è lui: il Signor (Squilli di tromba!!!!!)  VASCO ROSSI.

Ma sappiamo che tra la legge e il Blasco non corre buon  sangue: in due settimane la radio con un vero e proprio blitz viene  chiusa. Siamo nel pieno caos legislativo per quanto riguarda le  trasmissioni dalle antenne private, ma il pretore dà ragione (e come  poteva altrimenti!!!) a Punto Radio e ordina il dissequestro delle  attrezzature.

PuntoRadio copre una vastissima zona d’ascolto…si  trasferisce di sede e iniziano ad arrivare i primi fondi pubblicitari.  Tra tutti i collaboratori spiccano nomi che successivamente  contribuiranno a creare il mito Vasco: Gaetano Curreri(leader degli  Stadio), Maurizio Solieri e il mitico Massimino Riva. Ma il vero e unico  leader della radio è lui signori e signore, quello che apre al mattino e  chiude alla sera le trasmissioni, il più bravo a trasmettere, colui che  coordina tutto e tutti: il BLASCO!!!!!

Ma niente può durare per  sempre…..la magia a poco a poco svanisce…le persone da ragazzi si  trasformano in uomini, le radio abbondano e la gente inizia a cercare  una vita più gratificante. Ma lui no, il Blasco che è il miglior D.J.,  continua per la sua strada, per la sua vita spericolata, fatta di  eccessi, di serate animate nelle discoteche più famose di Modena, Reggio  Emilia, Bologna. Tutti lo sviano, ma tre loschi personaggi,  Curreri-Silvestri-Solieri, lo seguono e si propongono nelle sue serate  con un gruppo chiamato "Le 5 Lire".

E Vasco timidissimo "inventa" due  brani paurosi…Jenny e Silvia (siamo nel 1976) che è solito proporre  nella sua trasmissione radiofonica. E il consenso delle sue ammiratrici e  ascoltatrici che richiedono sempre più di mettere i due brani in radio  che fanno pensare al Vasco" Però per quello che ho da fare potrei anche  fare il cantante rock!!!!!Sai quanta gnocca che rimedio???".

E animato  da questi propositi di love and peace……più di love che di peace alterna  l’attività di D.J. a quella di cantante e incide per una piccola  etichetta, la Borgatti un primo disco. Le cose non è che vadano al  massimo: con i soldi delle esibizioni che si svolgono principalmente  sulla riviera romagnola ci si riesce a mala pena a ripagare le spese di  alloggio e di viaggio.

Vasco inizia a girare un po’ per l’Italia;  partecipa a Radio Estate Giovane e Canta Veneto. I soliti ignoti,  fedelissimi al Blasco, sono sempre i soliti : Curreri, Silvestri, e Ricky Portera. Tra tutti anche un ex-chitarrista inglese trapiantato a  Bologna: Alan Taylor. E inizia la solita trafila di pellegrinaggi con il  master per chi doveva prendere in considerazione, controllare,  verificare eventuali connivenze, coincidenze…..del prodotto finito.

E  qui bisogna dire che, come al solito, le case discografiche più inn, tra  cui la Carosello, la EMI, la Fonit-Cetra dicono che il prodotto non è  mica adatto per il mercato italiano….che quasi quasi era meglio lanciare  il nuovo disco di Claudio Baglioni….che piace alle ragazzine…perché  parla di passerotti che non dovevano andare via…..di questo piccolo  grande amore…e non della noia….della vita che scorre un po’ così…del  tempo che vola via…della nostalgia.

Solo Guertler della Saar fiuta  insieme a Mario Rapallo il carisma e il potenziale di Vasco che vede  nascere "Ma cosa Vuoi che sia una Canzone" prodotto dalla Lotus. Ma  figurarsi….questi sono gli anni dei famosi cantautori italiani…Dalla, De  Gregori, Cocciante, e non dei famigerati rocker emiliani. L’attività  del Blasco non è vista di buon occhi dagli abitanti di Zocca e anche un  po’ dalla mamma Norina che lo vorrebbe a fare due conti dietro una bella  scrivania di una bella…Banca.


Biografia Parte 2

Ma quasi a voler sfidare la sorte, la vita, la madre e tutti quegli  abitanti di Zocca, decide che la sua vita doveva essere improntata solo  sulla musica…e che tutto doveva ruotare attorno a lei…..e a qualche  bell’esemplare femminile…..è ovvio no! Ma il tempo passa e la Patria  chiama ,ma con uno stratagemma, che a noi comuni mortali non compete  sapere, riesce ad evitare il servizio militare. D’altra parte NON SIAMO  MICA GLI AMERICANI che si fanno ammazzare per amore della patria…noi  siamo dei comuni italiani!!!

E proprio da queste elucubrazioni nasce nel  1979 “Non siamo mica gli americani” che contiene brani storici del  calibro di “Sballi ravvicinati del 3 tipo” e “Albachiara” che lo  consacrerà l’unico e vero cantautore rock italiano. Nel 1980 nasce la  Durium, nata da Mario Rapallo che si distacca dalla Lotus, creando un  sodalizio tra il rocker e il produttore discografico basato su un  amicizia che dura tutt’ora. In questo anno nasce l’album “Colpa  d’Alfredo” e si forma la STEVE ROGERS BAND, una band a sostegno del  Blasco formata tra gli altri da Solieri, Riva, Casini, Camporeale e Righi.

Qui si ritrova un Vasco strano, cambiato, con una vena malinconica che  sfoggia in alcune canzoni come “Tropico del Cancro” e “Anima Fragile”.  Questo è dovuto anche al triste episodio che segnerà la vita del rocker :  il 31 ottobre dell’anno precedente scompare prematuramente papà Carlo.  Ma “la vita continua anche senza di noi” ,e Vasco decide che forse per  rendere onore a suo padre doveva far fede a quella promessa fattasi da  ragazzino ”Devo diventare qualcuno e dimostrare di valere più di tutti”, e  trova la forza per continuare…la carica che lo fa andare avanti, un  motivo per dare il suo meglio…per restare sveglio.

I concerti si  intensificano, ma gravitano attorno all’Emilia, dove neanche i  proprietari dei locali dove si esibisce credono che sfonderà nel  panorama musicale italiano. A livello promozionale viene scelto come  brano trainante “Non l’hai mica capito”, in quanto più orecchiabili e  meno graffianti di “Colpa d’Alfredo”, “Susanna”, “Sensazioni Forti”……ma  lo sentite negli anni ‘80 un Pippo Baudo che annunciava: ”Ed ecco a voi  la canzone di una troia che è andata a casa con un negro”. Da  interrogazione parlamentare!!!!!!!

Il nome di Vasco inizia a farsi  sentire…i ragazzi apprezzano la sua schiettezza…la sua ribellione ai  comuni stereotipi, la sua voglia di bruciare tutto e subito, il mito  della vita sregolata da eccessi di ogni tipo e genere. E iniziano anche  ad arrivare i primi guadagni. A livello manageriale arriva la figura di  Guido Elmi che si occupa dei contatti con i vari impresari, delle serate  e della parte amministrativa. Vasco inizia la sua innumerevole  avventura mitica delle sue auto; cambia il suo BMW con una nuova e  fiammante CITROEN CX.

Nel 1981 inizia ad assumere un immagine consona di  quello che poi è realmente e che rappresenta: capelli allungati fino  alle spalle, occhiali da sole anche di sera….che gli occhi azzurri si  rovinano, jeans strappati, giubbotti di pelle….aria da sono ancora in  coma….anche perché lo era…. Lo si vede ogni tanto girare con una Porsche  blu, un Maserati, una CX e si trasferisce a vivere in un capannone,  dove avvengono le prove e ha la sede l’ufficio del rocker. In questo  simil-bordello, in questa semi casa comune, nasce ” SIAMO SOLO NOI ” che  diventerà l’inno della generazione sconvolta…di quelli che non si  lasciano mai stare…dei sempre scomodi.

Un giorno, un omino di nome  NANTAS SALVALAGGIO, che Vasco successivamente ringrazierà perché tutti  hanno imparato che nel bene o nel male è importante che si parli di  qualcuno purché se ne parli, lo vede su “DOMENICA IN”, trasmissione  televisiva dei benpensanti italiani medi, e scrive un articolo  denigratorio su Vasco definendolo una sorta di barbone e ubriacone  malfermo sulle gambe. Ovviamente si crea una specie di conflitto tra i  benpensanti e anticonformisti, tra giovani trasgressori e reazionari che  favorisce e accresce il nome di Vasco all’orecchio della gente….e  questo è l’importante.

Vasco acquista popolarità, i gestori delle varie  discoteche sono ben lieti di ospitare “l’uomo dai capelli lunghi”, il  “pazzo di Zocca”, che riempie locali e si porta dietro tanti consensi  anche di ragazzi. E sì, perché non è mica come Ricky Martin….che lo  cagano solo le ragazzine che vorrebbero fare un, dos, tres, con  lui….Vasco è uno dei pochi cantanti “maschi” ad avere un numero  incredibile di fans dello stesso sesso. Però il paradosso di questa  situazione, sta nel fatto che le vendite dei dischi stentano a  decollare.

“Siamo solo noi” non oltrepassa le 40mila copie vendute, e  quindi non è che la musica potesse essere l’unica rendita fissa del  Vasco. Vasco, quindi, decide di espandersi a livello discografico e di  cambiare etichetta. La Targa, la casa che lo produce, non è in grado di  creare quella espansione e quella forza di vendita delle grandi case  discografiche.

Ma ancora il buon vecchio Elmi e il nuovo assiduo  frequentatore del Blasco, un certo Red Ronnie, si scontrano con le varie  etichette musicali, che non credono nel rocker e lo rifiutano…..lo si  escludeva!!!!!! Solo l’amico e discografico Rapallo riesce a convincere  la CAROSELLO ad accettare Vasco dove primeggia però….squilli di  tromba…..è lui o non è lui???…….Toto Cutugno….dio mio… I due artisti  sono così diversi sia nel modo di cantare, nel modo di vestire….forse  l’unica cosa che li accomuna è che uno cantava l’Italiano e l’altro Non  siamo mica gli americani.

Quindi riuscirono a convivere bene, non  spalleggiandosi…..anche perché due poli contrari alla fine si  attraggono….forse…. Attenzione…all’alba sta per arrivare il tempio della  musica leggera, il tempio dei fiori, il tempio di tutti gli italiani  che si ricordano di esserlo solo quando gioca la Nazionale e quando  c’è…..SANREMO! E il Blasco è combattuto…ma che faccio…ci vado o no???E  cosa canto???Beh!? A Sanremo devo cantare una bella canzone  d’amore…perché alle mammine 40enni che guardano il Festival piace che la  loro pargola si creda una Albachiara…una che mica si vergogna di  studiare….che certe cose le fa…ma solo per amore si intende! E invece  no!!!!!

A un certo punto arriva un losco tipo….una specie di animale…che  farfuglia qualcosa…..”VADO AL MASSIMO”…..mezzo sfasciato…che cammina  lungo la passerella con i suoi occhioni azzurri che fanno mica poca  fatica per rimanere aperti…una sorta di albatros baudleriano che vaga  nel mare di Sanremo. Sembra uno che passava di lì per caso…che l’hanno  buttato sul palco….che un po’ le parole se le ricorda e un po’ no….e che  abbia una gran fretta di scappare via…che la Lutècè fresca aspetta.  Risultato : ultimo in classifica!!!!!

E guardando giù Dio creò la famosa  frase : “Beati gli ultimi perché saranno i primi “. Infatti tempo  quindici giorni e “VADO AL MASSIMO” è diventata una ossessione…tutte le  radio la trasmettono. Finalmente arrivano in concomitanza dell’uscita  dell’album, un po’ di soldi e maggiore popolarità che non guastano mai.

In questo periodo inizia anche il business di Vasco Rossi; durante i  concerti le discoteche vengono prese d’assalto, tanto che Elmi deve  assumere una segretaria fissa al capannone di Casalecchio; in questo  periodo inoltre compare un’altra figura manageriale importantissima per  il Blasco: MAURIZIO LOLLI che presto diventerà anche degli amici più  fidati. Arriviamo nell’anno 1983…..nell’anno del Signore…perché solo con  la mano di Dio poteva nascere una canzone come “Vita Spericolata”.

Contrariamente all’anno precedente i discografici sconsigliano la  partecipazione a Sanremo, in quanto il successo è alle porte, e qualcosa  potrebbe incrinare la fama del rocker di Zocca. Ma la canzone è troppo  bella, riassume la sua vita, ed ha un testo che fa male ..un testo  canaglia, e il Blasco ci tiene a far sapere che il rock in Italia è lui e  il resto non conta! Come al solito Gianni Ravera, organizzatore del  Festival, lo vuol far partire tra le nuove proposte, incurante del  successo ottenuto precedentemente, ma stavolta i discografici la  spuntano e riescono a farlo partecipare nei Big. Ma stavolta Vasco le  regole non le rispetta…sono fatte per infrangerle: non arriva alle  prove, non partecipa all’interviste, ma tutti scrivono lo stesso su di  lui.

Il giorno fatidico si presenta barcollante…..Cazzo mo’ cade….ma va’  sta gioventù d’oggi….tutta droga…..alcool…..ma come si fa a far  partecipare uno così….vogliamo ascoltare Grazie dei fior…ma non vi  preoccupate che tra poco il Vasco ve la canta…ma non so mica se parlerà  degli stessi fiori vostri!!!!Prende e nel mitico assolo finale scappa  via dal palco…..si porta via il microfono. CHE SCANDALO!!!!!!

E sempre  schiere di giornalisti che sparano contro…..capitanati da quel Nantas  Salvataggio che denigra in tutte le sue forme l’animale…ma sto giro al  bacchettone gli va’ male e ottiene l’effetto contrario…..(GRAZIE  SALVALAGGIO!!!!!!) Perché a chi non piacerebbe fuggire e seguire  l’istinto…vivere ogni momento come se fosse l’ultimo senza dover pensare  al lavoro, alla mamma che stressa, al capo che se lo prendo, alla donna  che pensa che dobbiate essere un poeta e non un comune mortale???

A chi  non andrebbe di lasciarsi andare per la propria vita spericolata perso  per i cazzi suoi??? Insomma gli italiani “adottano” Vasco Rossi e i  media prendono in simpatia questo ragazzone con gli occhi color del  cielo. Nell’Aprile dello stesso anno esce “BOLLICINE” che contiene il  brano famoso “COCA-COLA”. La tournee di quell’anno è un trionfo  indescrivibile, palco, luci, strumentazioni. Vasco usa come base  operativa un camper e la macchina del momento è una ROVER.

Partecipa al  FestivalBar aggiudicandosi, strano, il primo posto. Che soddisfazione per  un “montanaro” di Zocca!!!!!!! Gli affari vanno a gonfie vele…..i soldi  ci sono…la fama pure…le donne non sono ami mancate…..il personaggio  però sta per prendere il sopravvento sull’uomo. Piovono ora  (Stronzi!!!!) le offerte delle grandi case discografiche che vogliono  accaparrarsi il business VASCO che porta la lira. Ma Rapallo convince il  Blasco che è ancora ora di rimanere alla CAROSELLO che essendo una  società a conduzione familiare è più disponibile a soddisfare i capricci  del rocker.

Il vecchio pazzo è stanco, stressato, e di comune accordo  si decide di far uscire un album live con l’aggiunta di un pezzo nuovo  “VA BENE,VA BENE COSI’” che dà il titolo all’ LP. Il successo è scontato  e l’album vende tantissimo. Arriviamo al 1984, l’anno nero per  eccellenza di Vasco, anno in cui viene arrestato per detenzione di  sostanze stupefacenti.

Il Signor Rossi si trova in una discoteca a  Bologna quando due agenti in borghese gli notificano una denuncia per  possesso e spaccio di droga. Vasco in buona fede prende e consegna  spontaneamente due dosi di cocaina che sono dentro al suo appartamento.  Viene arrestato e il resto si conosce. Diviene il “re degli sballati”,  un tossicomane da cui diffidare…..evitare. Vasco esce dopo 23 giorni di  carcere, molto provato, non per l’astinenza( fetenti ci avevate pensato  eh???) ma perché rimanere chiusi tra quattro mura non è bello per  nessuno….sapete???


Biografia Parte 3

Però questo episodio un po’ crudo e forte, insieme alla componente molto  soft di canzoni dal calibro di Toffee, fa sì che il cantante diventi il  numero uno dell’anno. Nasce il primo Fans club ufficiale, gestito  dall’impresario Rovelli della Kono Music Arriviamo al 1986 anno del  silenzio del rocker. Non esce nessun disco e non avviene nessun  concerto.

Attenzione : in questo anno conosce Laura Schmidt a Rimini in  una discoteca dove lei era ubriaca marcia insieme a delle sue amiche.  Vasco si riposa, mangia, dorme regolarmente, ingrassa, cambia casa e  auto. Fa un paio di vacanze all’estero e affitta a Rimini una villetta  per l’estate. Si toglie il lusso di aprire una sua casa discografica, la  “BOLLICINE”.

Tutti lo danno per finito, scoppiato, imborghesito….Vasco è  finito…almeno artisticamente. E invece nel 1987 ecco che esce “C’E’ CHI  DICE NO” che è la giusta continuazione, con la parola che piace a lui,  coerente, di SIAMO SOLO NOI. Come al solito si ha un grande  successo…..Ma le polemiche non finiscono mai….Vasco si schiera dalla  parte dei vù cumprà, arrivando ad offrire loro l’ingresso ai concerti.

Le televisioni se lo contendono, ma Vasco bidona tutti compreso Salvetti  che lo attendeva al Festivalbar come ospite…ma lui rimane a farsi dei  gran cazzi suoi a Bologna mentre tutti lo aspettano. Naturale quindi che  Mr Celentano lo voglia come ospite d’onore nella serata d’apertura alla  prima puntata di Fantastico. Alle prove avviene un braccio di ferro tra  il rocker e Celentano: Adriano vuole imporre una presentazione che fa  il verso alla prima esibizione Sanremese di Vasco, mentre il Blasco  vuole solo essere annunciato.

Celentano non cede e Vasco “se ne frega e  se ne va”……..perché tanto mica gli importa….lui non ne ha bisogno…al  limite è Fantastico che ha bisogno di lui….. 1988 : Un altro macello del  Sig. Rossi. Giugno.Autostrada Bologna-Rimini. A bordo di una nuova e  fiammante BMW sfreccia il Sig. Vasco Rossi ad una velocità di circa 200  all’ora. La Polstrada lo ferma e ritrova un revolver e uno sfollagente  spruzzagas e tac…una bustina di polvere bianca con circa un grammo di  cocaina. E di nuovo che ci ricamano su…giornali…..articoli….ma è tutto  un bluff…..viene riconosciuto l’utilizzo per difesa personale delle armi  e l’uso personale per la droga….un fermo di sole 24 ore….insomma un  piccolo incidente di percorso…diciamo.

E dopo questo piccolo incidente  di percorso il Blasco si sente un po’ in difficoltà……e non fate gli  stronzi…un momento di sweet depression ce l’avete avuta tutti…e Vasco  non era in una bella situazione. Agli occhi di molte persone risultava  essere un tossico, depravato, plagiatore di folle, di giovani che  inneggiavano alla vita spericolata, alla realtà che è meglio prenderla  tutta e subito, viverla che rimpiangerla, perché sono le sensazioni  forti quelle che contano, che è bello anche godere del momento…anzi,  solo del momento.

E quindi, il nostro “vecchio” si rinchiude a Zocca,  nel silenzio più assoluto, tutti lo cercano e nessuno lo trova, con il  pensiero di tutti che un giorno la medio-mamma italiana avrebbe letto un  bell’articolo di giornale titolato “VASCO ROSSI. L’INIZIO DI UN  MITO….LA FINE DI UNO SBALLATO.” E noi già la vedevamo la mammina che  diceva alla pargola in lacrime: “Hai visto? Te lo avevo detto io che  prima o poi! D’altronde era segnato. Si vedeva che era un tossico. Mi  raccomando….vai bene a scuola e non prendere esempio da personaggi  loschi come lui! Che io e papà ti vogliamo bene e ti aspettiamo a  casa…che ci servi per la vecchiaia!”.

E dal silenzio arriva nel 1989  edito dalla EMI “LIBERI….LIBERI”, un album che la dice lunga già dal  titolo. Come a dire “Oh cicci….guardate che voi potete dire, fare,  scrivere qualsiasi cosa…ma tanto quelli come noi sono sempre “liberi…e  sempre liberi”. E tutti stanno e devono stare zitti……IL BLASCO E’  TORNATO DALL’INFERNO…. L’anno successivo 1990 è l’anno storico di Vasco;  esce “FRONTE DEL PALCO” e nel 1991 “10.7.90 SAN SIRO “. In questi due  anni si ha l’apporto storico di Vasco alla musica in Italia. Pensate che  Vasco riempie gli stadi di tutta Italia, facendo accorrere ai suoi  concerti folle incredibili di ragazzi..Cifre da capogiro….tra Milano e  Roma 115mila fans….surclassando artisti del calibro di Madonna e dei  Rolling Stones (mica poca roba!!!!!). E conquista una bella fetta del  cuore del popolo italiano, perché fa sempre comodo avere un divo della  propria nazione che sbaracca “lo straniero”.

Dopo questa sferzata di  mega successo Vasco si prende un po’ di meritato riposo; provate voi a  fare una tournee da 80-90mila spettatori a concerto….è molto  stancante!!!!!! Anno 1991 : 13 Giugno……..nasce Luca, il Blaschino…… Anno  1993 : Gli spari sopra. Vasco ritorna sempre più incazzato che mai e  dice: “Ragazzi diamoci una mossa, perché anche se le cose succedono a  mille km di distanza ci toccano lo stesso, perché il cielo che c’è nel  mondo è lo stesso che c’è qui da noi……” E in questo album ci sono  canzoni bellissime del calibro di “Gabri”, “Vivere”, “Delusa” presunta  canzone che Vasco dedicava alle ragazze di NON E’ LA RAI (Trasmissione  televisiva) a seguito di una sbandata per qualche bella gnocca (sempre  la stessa sorella del tortellino). Ma come al solito i giornali  iniziavano con le loro menate a scrivere che in Vasco era successo  qualcosa : una sorta di mutamento transgenico di imborghesimento dovuto  alla nascita del figlio Luca e alla ormai duratura relazione con la  moglie Laura; e in realtà questo si evince anche un po’dai testi, dalle  frasi del tipo “Non sono quello che va’ a letto tardi…e dormo di più”;  riferito alle donne ” ritorna da te che lo stai ad aspettare”…però allo  stesso tempo testi graffianti che ti entrano dentro, testi che ti fanno  capire che non bisogna smettere di lottare che “GLI SPARI SOPRA” sono  anche per noi che abbiamo un cielo abbastanza libero. E che dire di  …..Stupendo, urlo che è dedicato a tutti quelli che dicevano tanto e poi  al momento di dover rischiare veramente per le proprie idee cambiano  bandiera e pensiero…perché è più facile così, che rimanere coerenti con  le proprie ideologie….vero Liguori ???????

Ovviamente il tour và  benissimo, tra i vari “personaggi” che si aggirano per i vari palchi  troviamo Golinelli, Massimo Riva, Andrea Braido, Maurizio Solieri,  Cucchia….e molti altri. A questo punto Vasco ne ha ancora una delle sue:  un bel singolo, un mini-cd. A tutti fa comodo fare un singolo, sia per  ragioni promozionali che pubblicitarie. Vasco lo ha fatto per i fans…e  basta.

E non a milioni di fans, coloro che comperano i suoi album, ma  alle migliaia, cioè quelli iscritti al Fans Club e ricevono la fanzine,  il Blasco. Perciò la canzone di Vasco non si và a comperare in  negozio….e questo un po’ rode ai dirigenti delle case discografiche che  lo producono, collaboratori, esperti. Sono rimasti “Senza Parole”,  davanti al fatto compiuto: Vasco ha deciso di premiare quelli che lo  seguono sempre, che si potrebbero quasi considerare amici nel folto  gruppo di fans che lo seguono da anni.

Ed ovviamente è un gran successo,  da far restare tutti “SENZA PAROLE “……anche perché la musica ricorda  melodie già edite dal Blasco, ma il testo è qualcosa di veramente  eccezionale…..e un pensiero che si può interpretare in maniera  positivista : anche se guardi dentro una bugia, anche se guardi dentro  la televisione e ti accorgi che piano piano ti stanno rubando il tempo e  che ti rubano l’amore….Va bene così…….”SENZA PAROLE”……Perché alla fine è  meglio non parlare che dire delle cavolate, è meglio tacere….e certe  cose non si riescono ad esprimere con le parole… ANNO 1995 : Imperversa  la guerra in Bosnia…e il nostro Vasco decide di fare un megaconcerto  “ROCK SOTTO L’ASSEDIO”, perché è giusto così; invita i SIKTER, un gruppo  bosniaco che suona non sotto gli applausi, ma sotto i bombardamenti…che  è diverso.

Ve lo spieghiamo con sue parole: “Rock sotto l’assedio, per  vincere l’assedio che attanaglia questi ragazzi, e decido di iniziare  con Generale, perché io non dico che è giusto combattere con la Bosnia,  per la Bosnia, io dico solo ragazzi….la guerra è dietro la collina…cioè  qui dietro la collina…ci sta la notte crucca ed assassina….e dietro il  prato c’è una contadina…e qui inizia la poesia…e se permettete io seguo  la poesia…Perché quando lascerò i SIKTER con il mio pubblico, e loro  canteranno gli spari sopra e diranno

Gli spari sopra sono per noi! Penso  che la gente capirà…”. Non ci sono altre spiegazioni o parole da  sprecare no? Ci sembra che sia meglio una cosa così che quella  beneficenza programmata che un po’ di demagogia al suo interno ce l’ha  sempre, anche negli spiriti più sacrificati, che fa sempre bene sentirsi  come quelli che aiutano gli altri….e che gli altri lo  sanno…….Vero?????? E poi arriva l’anno 1996: NESSUN PERICOLO PER  TE…Masterizzato, digitalizzato a Los Angeles….album che già dal titolo  sembra un motto…..con pezzi stupendi come “Mi si escludeva”, “Nessun  pericolo per te”, “Sally” e la magnifica “Angeli” dedicata a Lolli che  lo aveva appena abbandonato a causa di una morte prematura…..e qui che  Vasco forse impronta il discorso della sua vita, e riesce a comprendere  meglio, forse a causa anche della morte di Lolli, che bisogna vivere  ogni momento, con ogni suo turbamento…e come se fosse l’ultimo; come se  non lo avesse mai fatto eh!?

Ed è un rincorrersi di pensieri, parole,  emozioni che segnano la vita dell’artista, ma soprattutto la nostra…..  Ad un certo punto le schiere infinite di fans credono che sarebbe ora di  avere un nuovo lavoro dal nostro egregio artista : ma come al solito  “tutti” pensano che oramai è finita, che a 46 anni circa suonati non si  può mica pretendere che uno prenda ed esca con un album nuovo…e magari  pure bello. Molti vorrebbero un album unplugged, visto che lo fanno  tutti, magari con una bella versione acustica di Albachiara a fare  contorno mentre vicino al caminetto si sparano le solite quattro cazzate  con gli amici.

E invece arriva l’album più intimo di Vasco: “Canzoni  per me”, che già dal titolo fa capire che è veramente un album di quelli  che ti entrano dentro, perché sono fatti con il cuore da un artista.  Canzoni un po’ datate come Idea ‘77 che era stata scritta in un tempo  remoto, rivisitata per l’occasione, o come “La Favola Antica” altro  bellissimo pezzo.

Infatti si nota come gran parte delle canzoni siano  fatte con l’uso della chitarra, vedi” L’una per te” e “Quanti anni hai”,  quasi a voler significare che proprio quel pezzo lì l’aveva creato  lui…magari con una bella Takamine acustica che veniva strimpellata dalle  sue mani non sicuramente abilissime sullo strumento….

Poi è ovvio che  Steve e gli altri strumentisti cui hanno messo del loro e lo hanno reso  un album spettacolare come tutti gli altri. Un altro pezzo martellato  dalle radio è “REWIND” che è tra le altre cose nata da una poesia e  musicata da Curreri che ci ha messo una melodia  orecchiabilissima….magari un po’ commerciale nella versione più pompata,  ma i soldi servono a tutti, anche a Vasco….e poi perché non farsi  conoscere con un motivetto…

Biografia Parte 4

lalalalalala fammi godere……..che ti entra in testa anche se ti tappi le  orecchie e ti chiudi con uno scafandro????? E tutti vogliono il tour…un  tour bellissimo..grandissimo….e invece Lui dice ” Ma un tour è un po’  impegnativo….magari una data….che me lo posso permettere…io…..di far  sbattere migliaia di fans che mi vengono a sentire. E che mica ho voglia  di sbattermi troppo lontano….Stò giro mi piacerebbe giocare in casa,  nella mia terra…..” E il 18 giugno 1998 si avvicina l’HEINEKEN JAMMIN  FESTIVAL, dove sono presenti artisti internazionali che si esibiscono  all’autodromo di Imola…..Oh yes…..Soc’me che poi a me le piste son  sempre piaciute!!!!!

E quindi….Tac……il Vasco partecipa…unica data  dell’anno e per almeno un anno non si faranno né date, né tour, niente di  niente. La voce gira….il pellegrinaggio inizia…. Ragazzi che accorrono  da tutta Italia solo per ammirare il ragazzo con gli occhi azzurri di  Zocca intonare un Quanti anni hai, una L’una per te. Il concerto è  favoloso….bellissimo, forse uno dei più belli. Quando Massimino Riva  imbraccia la chitarra sulle note di Quanti anni hai, inizia un ovazione  che neanche quando la Nazionale vinse i mondiali si vide…..

E così  continuò la storia….e si lasciò un segno nella storia della  musica…..IMOLA ‘98. E siccome non è che Vasco parla per sentito dire,  aspetta giusto un anno, come forma di rispetto verso i fans che lo  avevano seguito a Imola, per aprire il tour di Rewind che toccherà  tantissime date in tutta Italia.

Qui però succede un altro fatto che  sconvolge l’artista, ma soprattutto l’uomo Vasco Rossi : la morte del  suo amico e chitarrista Massimo Riva…stroncato da cause imprecisate….e  scusate ma a noi non ce ne fotte un cazzo anche perché in questi momenti  hai perso un amico e può essere anche morto perché mangiava troppa  nutella che non te ne frega un cazzo..perché nessuno te lo riporterà  indietro…..Capito giornalisti stronzi!??!!?? E quindi c’è un po’ di  macello….che si stavano facendo le prove e tra poco inizia il tour….e  che fare…la gente lo vuole….i produttori lo vogliono….ci sono molti  soldi in gioco….e poi anche Massimino lo vorrebbe, perché lui è nato sul  palco….ha vissuto per la musica, e sicuramente se fosse vivo vorrebbe  esserci…THE SHOW MUST GO ON….scrisse qualcuno….

E lo show và  avanti…..Vasco inizia il tour e ripete in ogni concerto “NESSUNO MUORE  PER DAVVERO…QUALCOSA DI LUI RIMANE SEMPRE VIVO DENTRO DI NOI…W MASSIMO  RIVA”…e attacca con Gli angeli..e il cuore per un momento ti si  ferma…perché capisci che al di là di tutto, dei soldi, del successo,  delle belle fighe, c’è un Uomo che ti stà parlando, che ti trasmette  delle emozioni che forse neanche la tua bella riesce a darti…..che forse  Massimino ha vissuto talmente intensamente la sua vita che era giusto  che finisse così, che a rimanere “sempre scomodi” a volte ci si stanca,  che il mondo non è per quelli deboli che si scoprono, perché poi tutti  subito ti attaccano proprio lì dove ti sei scoperto.

E il tour va bene.  Alle chitarre viene sostituito Massimo da Solieri, e si fanno tutte le  date….e inizia il riposo…..che dura fino ad oggi…..6 aprile 2001…….. Un  nuovo album per il Blasco….e che dire…..esce il singolo che già dal  titolo dice tutto : “Siamo soli”, e sicuramente sarà un successo. Un  Vasco che cura molto di più le sonorità, utilizza molta tecnologia,  suoni creati in studio e addirittura un pezzo rap “Io ti accontento”  dove Vasco approccia con una tipologia d musica a lui nuova, mai  sperimentata.

Un Vasco ironico che in pezzi come “Canzone Generale” o  “Io ti accontento” esprime tutto il suo pensiero…..e non finirà qui,  finchè ce la farà avrà il compito, la missione di farci sognare con gli  occhi aperti, di alzarci in volo verso gli orizzonti della vita, che  senza di lui sarebbe sicuramente più vuota di quello che è…..STANDING  OVATION FOR YOU…….VASCO……perché “con il tempo cambia tutto lo sai”,  tranne quello che ci fai  provare……CONTINUERA’……CONTINUERA’,,,,CONTINUERA’……CONTINUERA’…

Biografia Parte 5

I record di affluenza dal vivo (dal 2001 a oggi)

I concerti diventano produzioni colossali

Il 2001 è l'anno di Stupido hotel e anche del terzo Festivalbar vinto con la canzone Ti prendo e ti porto via.
Nel 2002 esce la prima raccolta pubblicizzata come ufficiale dalla EMI di brani in versione originale e rimasterizzati, Tracks, che contiene al suo interno la reinterpretazione di Generale di Francesco De Gregori, cantata durante il tour "Rock sotto l'assedio" del 1995 e mai pubblicata prima. All'uscita della raccolta fa seguito il triplo concerto evento tenutosi di nuovo a San Siro nel 2003 e dal quale sarà tratto il DVD Vasco Rossi @ S.Siro 03, non seguita, però, da una traccia audio. La reinterpretazione di Generale rappresenta una sorta di risposta e ringraziamento alla versione di Vita spericolata incisa da De Gregori nel 1993 e inclusa nel suo album Il bandito e il campione.

Nel 2004 esce l'album Buoni o cattivi, registrato tra Bologna e Los Angeles, e successivamente venduto anche negli Stati Uniti. Il disco risulterà il più venduto in Italia nel 2004. All'album seguirà il Buoni o Cattivi Tour, articolatosi in due estati e che tocca gran parte degli stadi italiani, bissandoli dove richiesto e facendo registrare il tutto esaurito. Inoltre, il 24 settembre dello stesso anno, ha voluto regalare ai suoi fan un concerto gratuito tenutosi a Catanzaro (nel quartiere Germaneto), di fronte a 400.000 persone (record di presenze). Lo stesso Vasco ha ribattezzato questo evento "Vascstock". Vasco in questa occasione si dimostrò attento all'ambiente, perché questo concerto fu ad "emissioni zero": infatti il cantante dichiarò che sarebbero stati piantati tanti alberi quanti ne fossero serviti per riequilibrare le emissioni di CO2 dovute all'energia elettrica necessaria per alimentare il concerto.

L'11 maggio 2005 lo IULM di Milano conferisce a Rossi la laurea "honoris causa" in Scienze della comunicazione, per essere «stato protagonista di una vera rivoluzione musicale che ha anche significativi connotati sociali e relazionali introducendo uno stile espressivo, unico e insuperato, con temi del privato che fanno parte del tessuto sociale e arrivano direttamente a colpire la sensibilità dei giovani. I suoi concerti sono eventi di eccezionale portata emotiva e aggregativa.», un "pezzo di carta" che Vasco esibisce con emozione e fierezza dedicandolo alla madre e ai suoi studi universitari a suo tempo interrotti.

Il 9 settembre 2005 esce È solo un rock'n'roll show, doppio DVD, lanciando così il concetto di movieclip, in cui tutte le canzoni di Buoni o cattivi si intrecciano in un lungo videoclip di oltre due ore.

Tre mesi dopo, il 2 dicembre 2005, esce Buoni o cattivi Live Anthology 04.05, un cofanetto comprensivo di doppio cd e triplo DVD che documenta il grande successo del "Buoni o cattivi tour" del 2004 e del 2005.
Vasco Rossi e Maurizio Solieri nel 2007

Nel 2005 ritorna a Sanremo come ospite per la serata finale, in segno di riconoscenza al festival che gli aveva offerto una vetrina importante nonostante i magri piazzamenti allora riconosciuti, quando la sua carriera era ancora agli albori. Questa volta il pubblico lo accoglie con entusiasmo e Vasco risponde cantando l'introduzione di Vita spericolata, introdotto da Maurizio Solieri alla chitarra, e l'hit del 2004 Un senso. Dopo la performance pronuncia poche parole contro la legge anti-fumo (legge 3/2003) varata dal ministro Sirchia ed esce di scena, sottraendosi all'abituale intervista del conduttore Paolo Bonolis ai suoi ospiti.

Il 17 dicembre 2005 Vasco torna a Zocca, la sua città natale, dove gli amici d'infanzia e tutta la comunità hanno organizzato un tributo in suo onore. Per l'occasione viene allestita anche una mostra fotografica.

Vasco Rossi ha sostenuto nella campagna elettorale per le elezioni politiche del 2006 la lista della Rosa nel Pugno (concedendo l'utilizzo della canzone Siamo solo noi come colonna sonora dello spot del partito) e ha finanziato la coalizione L'Unione. È la prima volta che il rocker prende una posizione politica netta: in passato si era limitato a mostrare simpatia per le lotte abolizioniste di Marco Pannella, acquisendo la tessera del partito dei Radicali e prestando, nei primi anni ottanta, il suo volto ad alcune campagne antiproibizioniste. Alle elezioni per il Presidente della Repubblica del 2006, alla seconda e terza votazione il cantante ottiene in entrambe le occasioni 1 voto.

Sempre nel 2006, Vasco annuncia pubblicamente di non cedere più i diritti delle sue canzoni per gli spot pubblicitari diventate per sua stessa ammissione un errore e per molti dei suoi fan delle emozioni che non considerano giusto commercializzarle in quel sistema.

Il 19 gennaio 2007 esce il singolo Basta poco. Per volontà del cantautore non è venduto in alcun negozio e può essere ascoltato esclusivamente tramite radio oppure scaricato dal web o dal portale di una nota azienda telefonica. Il nuovo singolo fa registrare il record italiano di download legali, oltre centomila a distanza di due giorni dall'uscita del brano.

L'11 maggio 2007 Vasco Rossi pubblica un mini CD, Vasco Extended Play, contenente Basta poco, la versione "original demo" della stessa, il video con i personaggi disegnati da suo figlio Luca e una reinterpretazione de La compagnia, scritta da Mogol e Carlo Donida, portata al successo da Marisa Sannia nel 1969 e reinterpretata nel 1976 da Lucio Battisti: si tratta di un brano a cui Vasco si è dichiarato molto legato e che ha reinterpretato in chiave rock.

Il 23 novembre 2007 esce il DVD Vasco@Olimpico.07, registrato durante le due date del 27 e 28 giugno del Vasco live Tour 2007 nello stadio romano.

Il 28 marzo 2008 esce Il mondo che vorrei, ventunesimo album del cantautore (quindicesimo in studio). Il mondo che vorrei è anche il nome del primo brano estratto da questo album, che viene lanciato in radio il 14 marzo e in tutti gli oratori della diocesi di Milano il 16 marzo, il brano entra subito al primo posto della classifica digitale Fimi. L'album raccoglie subito un enorme successo di critica e di vendite: il 3 aprile 2008 viene annunciata sul suo sito ufficiale la cifra di 400.000 album venduti in soli 2 giorni.

Nel maggio del 2008 è stato nominato cittadino onorario della città di Genova dal Sindaco Marta Vincenzi, in quanto ha omaggiato i genovesi regalando loro quella che è stata la "data 0" del Vasco.08 Live in concert. Inoltre, ha ricevuto a titolo onorifico la tessera che dà libero accesso agli oratori della diocesi di Genova.

Nell'estate del 2008 prosegue il tour, iniziato a Genova, negli stadi delle principali città italiane. In sole 24 ore dall'apertura delle prevendite vennero venduti 120.000 biglietti, costringendo gli organizzatori ad aggiungere ulteriori date per le tappe di Milano, Roma, Ancona e Salerno.

Vasco si esibisce anche all'Heineken Jammin' Festival di Mestre il 21 giugno 2008. Oltre alle canzoni del nuovo disco, Vasco regala ai fans brani come T'immagini e La noia.

Il 5 luglio 2008, tramite il suo sito ufficiale, Vasco annunciò un ritorno sul palco a settembre, per la seconda parte della tournée, la cui data zero si è svolta il 5 settembre a Teramo.

A fine anno, secondo i dati SIAE, Vasco detiene il primato della musica dal vivo grazie al record di presenze registrato nelle diciotto date del tour 2008.

Il 13 marzo 2009 esce Il mondo che vorrei live, il primo concerto rock registrato in alta definizione Blu-ray durante il doppio concerto tenutosi allo Stadio Dall'Ara di Bologna il 19 e il 20 settembre 2008.

La prima apparizione live di Vasco Rossi del 2009 ha avuto luogo in occasione del ventennale del Concerto del Primo Maggio a Roma, a 10 anni di distanza dalla sua prima partecipazione. L'esibizione è durata circa cinquanta minuti, nel corso della quale sono state proposte dieci canzoni tra cui Un ragazzo di strada, brano del 1966 scritto da I Corvi, cantato per la prima volta da Vasco Rossi.

Lo Europe Tour Indoor

Il 6 ottobre 2009 ha iniziato una tournée indoor in giro per l'Italia e l'Europa, a 13 anni di distanza dall'ultimo tour al chiuso datato 1996, il Nessun Pericolo Per Te Tour. Durante questi concerti ha presentato un nuovo brano inedito intitolato Ad ogni costo, cover della hit dei Radiohead, Creep. Da notare l'anomalia della data sarda, unico concerto del tour previsto all'aperto.

Il 27 novembre 2009 esce l'album Tracks 2 - Inediti & rarità, che contiene 3 inediti (tra cui proprio Ad ogni costo, Ho fatto un sogno e Sto pensando a te), Sally cantata interamente da Vasco ad una tappa del Europe Tour 2009, sei tracce live tratte dal "Nessun pericolo per te tour" del 1996 e tre cover suonate negli anni dal vivo una sola volta, ovvero Il tempo di morire, Un ragazzo di strada e Amico fragile). In poco più di una settimana l'album ottiene quattro dischi di platino.

Nello stesso mese la Sony ha prodotto SingStar Vasco Rossi, gioco per PlayStation 2 e PlayStation 3.

Successivamente viene pubblicato il secondo singolo appartenente al nuovo album, Sto pensando a te, trasmesso nelle radio a partire dal 18 dicembre del 2009.

Il 10 marzo 2010 è uscito un numero di Topolino dove Vasco si trasforma nel Comandante Brasko, un cantante amatissimo dal pubblico che si è ritirato dai palchi e cui Zio Paperone chiede di risollevare le sorti della manifestazione canora più importante di Paperopoli, quella al Teatro Arroston. All'interno si può trovare un'intervista allo stesso Vasco dove parla della passione per Topolino. La storia, ideata da Vincenzo Mollica, è sceneggiata da Fausto Vitaliano, mentre i disegni sono di Giorgio Cavazzano.

Nello stesso mese decide di investire sulla rivista di critica letteraria Satisfiction, divenendone editore.

Il 22 giugno 2010 è uscito in edizione limitata l'album Vasco London Instant Live 04.05.2010 registrato appunto il 4 maggio 2010 all'Hammersmith Apollo di Londra. Questa data, segna un evento importante nella carriera del rocker, in quanto si tratta del suo primo concerto in Gran Bretagna.


2011-2012: "Vivere o niente", "Questa storia qua" e "L'altra metà del cielo"

Il 7 luglio 2010, tramite la sua pagina di Facebook, Vasco ha dichiarato di avere già pronto un nuovo album che uscirà nel 2011. Il 29 novembre, sempre tramite il suo Facebook, comunica che insieme a Gaetano Curreri ha scritto il quinto singolo di Noemi Vuoto a perdere; il brano è anche la colonna sonora di Femmine contro maschi di Fausto Brizzi.

Il 1º febbraio 2011 è stata annunciata l'uscita del nuovo album di inediti fissata per il 29 marzo; il 7 marzo è stato annunciato il nome del nuovo lavoro: Vivere o niente. Il primo singolo estratto, pubblicato il 7 febbraio (giorno del cinquantanovesimo compleanno di Vasco Rossi), si intitola Eh... già. Il disco balza subito in testa alle classifiche di vendita. Il secondo singolo è Manifesto futurista della nuova umanità, in rotazione dal 6 maggio 2011 in Italia.

Il 15 aprile viene presentata, dal sovrintendente Stephane Lissner, la stagione 2011-2012 del Teatro alla Scala di Milano, con le musiche e la drammaturgia a firma di Vasco utilizzate per la produzione L'altra metà del cielo, spettacolo incentrato sulla figura femminile e sui giovani. La "prima" doveva avere luogo il 31 marzo 2012, con successive sette repliche, ma è stata rinviata di tre giorni per uno sciopero dei lavoratori.

L'11 giugno prende il via dall'Heineken Jammin Festival a Mestre, il tour Vasco Live Kom 011. Il tour prevede quattro concerti nel giro di pochi giorni allo stadio di San Siro e due repliche allo Stadio Olimpico. Durante l'ultima data a Milano, il rocker è stato obbligato ad accorciare la scaletta, iniziando con un evidente ritardo, causa un forte mal di schiena che nonostante le cure del caso non accennava a passare.

Il 26 giugno, in un'intervista a Vincenzo Mollica per il TG1, parlando del suo futuro ha dichiarato che modificherà il suo modo di rapportarsi con il pubblico, in particolare ha affermato: «è felicemente conclusa la mia straordinaria attività di rockstar» e che «questa (quella in corso in quel momento) è l'ultima tournée di questo tipo». In questo periodo viene pubblicato il libro Vasco complete canzoniere.

Il 18 luglio decide di farsi ricoverare in una clinica privata nei pressi di Bologna, per verificare la natura del mal di schiena che lo assilla. Dagli esami si scopre che la causa del dolore, deriva da una costola fratturata. Inoltre approfitta della permanenza nella clinica per fare un check-up completo. Il 23 luglio viene annunciata l'uscita di un film-documentario sulla sua vita, artistica a privata, diretto da Alessandro Paris e Sibylle Righetti, dal titolo Questa storia qua e in uscita il 7 settembre. È stato proiettato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia ed in contemporanea in oltre 200 sale facendo registrare il tutto esaurito già in prevendita. Dal film viene estratto il singolo I soliti, in rotazione nelle radio dal 29 agosto.

Il 22 agosto, dopo una visita medica concordata alla clinica Villalba, i medici che seguono le sue condizioni di salute lo obbligano ad un riposo assoluto di almeno sessanta giorni, che ha provocato l'annullamento delle ultime quattro date del Vasco Live Kom '011: Torino, Udine, Bologna e Avellino. Al cantante è stata diagnosticata un'infezione da stafilococco aureo che gli ha causato un'osteomielite al torace ed un endocardite, e, successivamente anche una polmonite.
Il 24 novembre è uscita in editoria un'altra sua biografia, La versione di Vasco, con 80.000 copie; dopo tre giorni il libro è andato in ristampa con altre 50.000. Il libro si è piazzato subito al primo posto nella sezione sezione "varia" o "saggistica", mentre ha occupato la quarta posizione nella classifica generale. I proventi delle vendite sono andati ad una comunità di don Ciotti.

Il 9 dicembre, solo ed esclusivamente su iTunes, è uscita una speciale versione dell'album Vivere o niente, denominata Vivere o niente - Kom.011 Edition, contenente, oltre all'album in studio, anche un cd con 13 brani registrati durante una tappa del Vasco Live Kom '011. Il 31 marzo 2012 invece è stato pubblicato l'album L'altra metà del cielo contenente alcune tra le più famose canzoni di Rossi dedicate alle donne riarrangiate per l'esecuzione sul palco de La Scala; l'album ha raggiunto subito la prima posizione fra le vendite. Il 4 aprile, alla "prima" de L'altra metà del cielo, ci sono stati sei minuti di applausi finali.

Dal 9 giugno al 14 luglio si è svolta una mostra sulle opere di Vasco in 3D, dal titolo Notte Rossi, presso il Palazzo Isolani di Bologna. Nel frattempo viene pubblicata la canzone La Luna, scritta per Patty Pravo con Gaetano Curreri e uscita ufficialmente il 15 giugno.

A giugno il suo storico chitarrista Maurizio Solieri parla del rapporto tra lui e Vasco in un'intervista cui segue una risposta di Vasco che, tramite il suo profilo ufficiale di Facebook, risponde a Solieri con vari argomenti professionali, facendo intendere la fine del decennale rapporto di collaborazione.

L'8 settembre torna a esibirsi per un mini-concerto a Castellaneta Marina, in provincia di Taranto. Il 14 settembre viene di nuovo ricoverato in clinica per problemi respiratori. Il 27 novembre 2012 esce il Live Kom 011: The complete edition, che debutta direttamente al primo posto della Classifica FIMI Artisti; in due settimane ottiene il disco d'oro e a dicembre viene certificato disco di platino per le oltre 60.000 copie vendute.

Il 21 gennaio 2013 esce il singolo L'uomo più semplice che arriva 1° in classifica, quindi vengono ufficializzate le date di sette concerti nel mese di giugno, prosecuzione del tour interrotto per problemi di salute nel 2011.

 
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